mercoledì 11 marzo 2009

L'importanza dell'atomo per l'Italia



Pensiamo a tutto ciò che utilizziamo ogni giorno e che funziona trammite l'energia elettrica; computer, forni, luci ecc.
Bene, attualmente l'Italia è costretta ad importare 84,5% dell'energia dall'estero, quindi il nostro paese riesce a soddisfare da sola il proprio fabbisogno solo per il 15,5%.
In pratica se noi accendiamo in Italia una comune lampadina che consuma 20W, di quei 20W, 17W vengono dall'estero mentre sole 3W gli riesce a produrre l'Italia.
Ma c'è un'altro dato da ricordare, del 15,5% di energia che l'Italia riesce a produrre, il 33,4% viene dai gas, il 17,9% da fonti rinnovabili, l'utilizzo di carbone e risorse solide invece soddisfa il 17,2% mentre il petrolio il 17%.(fonti da:http://www.ecoage.it/situazione-energia-italia-2004.htm)
E' risaputo che l'Italia non dispone di materie prime e che quindi è costretta ad importarle. Per cui l'Italia riesce ad ottenere energia dal proprio territorio solo per il 17,9%.
Ora, l'Italia importa energia dall'estero pagandola ovviamente ad un prezzo maggiore rispetto ai costi di produzione. Ma se l'Italia cominciasse a produrre energia tramite l'atomo si avrebbero alcuni vantaggi. Il costo dell'uranio importato per far funzionare le centrali sarebbe sicuramente inferiore rispetto al costo d'importazione di petrolio gas e quant'altro. Ma il vantaggio più importante sarebbe costituito dalle minori emissioni di gas dannosi delle centrali nucleari. Inoltre non è concepibile che il settimo paese più potente al mondo non possa disporre dell'energia atomica.
Un'altra considerazione da fare sarebbe lo smaltimento dei rifiuti. Come pensiamo di riuscire a smaltre i rifiuti prodotti dalle nuove centrali nucleari se non riusciamo a smaltire quelli prodotti dalle centrali degli anni settanta!.
Indubbiamente è da rivedere il referendum sul nucleare del 1987. Sul referendum ci furono degli errori politici. Infatti il referendum venne approvato in un momento in cui l'opinione pubblica era influenzata dagli effetti del caso Chernobiyl.
Ma non bisogna dimenticarsi di continuare a puntare sulle energie rinnovabili necessarie per uno sviluppo sostenibile.









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